Non riesco mai a partecipare alle giornate del FAI o della cultura perché in quei giorni sono sempre in rievocazione o in fiera o in cose che competono la rievocazione storica, ma sta volta, complice la vacanza, finalmente vi ho partecipato.
A Palermo ci saranno stati un sacco di eventi ed edifici, ma dovendo riprendere l'aereo dopo pranzo non ci è sembrato il caso di avventurarci troppo e siamo rimaste (io e mia mamma, mio padre lavorava) attorno all'albergo.
Abbiamo potuto vedere e seguire le spiegazione dei ragazzi nell'oratorio annesso alla Chiesa della Gangia e la Biblioteca Francescana.
Nel primo, ora archivio di Stato, due ragazzi del liceo ci hanno spiegato un po' di cose e benché si capisse che la lezione era ben preparata, ma altro si poteva imparare, quello che mi è piaciuto è capire che questi ragazzi provano per la loro città un vero amore; quello che invece mi è dispiaciuto è sentirli già demoralizzati e come impotenti di fronte alla burocrazia, alle amministrazioni, allo strazio della loro città.
Soffitto barocco siciliano. |
Nella Biblioteca Francescana a fianco della chiesa di San Francesco (quella chiusa, inaccessibile del post precedente) invece c'erano i ragazzi delle medie e sinceramente non ricordo niente di quello che hanno detto, perché sono stati buffissimi: emozionati, volenterosi, pronti a divertirsi e a "sfidarsi" (facevano la gara fra loro a chi incastrava più turisti!). Non so quanto ricorderanno delle nozioni imparate, ma l'importante secondo me è stato che sono stati coinvolti nella storia e nella cultura della loro città, si sono sentiti parte integrante della vita culturale e di un evento che spero possa rinnovarsi ogni anno.
Per fare davvero una rivoluzione purtroppo tocca saltare le generazioni grandi e puntare sui piccoli.
Ecco alcuni ragazzi intenti ad accompagnare una mamma coi suoi bambini piccoli nella prima stanza. Notate il pavimento meraviglioso, tipico della città. |
Corridoio adibito a mostra per le macchine da scrivere e degli incunaboli. Alla sinistra il muro divide la biblioteca con la chiesa direttamente. |
Uno dei tanti cactus. Con quel sole è innegabile che stiano bene. |
La giornata è stata molto interessante e sinceramente è stata anche più stimolante di andare in giro da soli in una città un po' silente in turismo, anche perché Palermo sembrava essere animata da un altro spirito e da un'altra luce.
Quando il FAI interviene in tutte le città d'Italia da modo alle stesse e ai cittadini di riappropriarsi di beni e storie a volte dimenticate e, per quanto io continui a dire e a ritenere che la cultura va retribuita, queste giornate vanno sfruttate al massimo da chi non sa ma vuole sapere e conoscere, da chi non può (purtroppo in questo periodo di crisi uno dei primi tagli è proprio nella cultura) ma vorrebbe e da chi può, va, ma vuole ancora di più.
ogni volta che ci provo, ad entrare in uno dei luoghi aperti in questi giorni, mi trovo davanti una fila chilometrica e dopo un po' rinuncio: quest'anno a Roma i siti aperti erano solo quattro, e immagino quanta gente per entrare nei pochi aperti anche ai non tesserati, per cui ci ho rinunciato in partenza, che peccato. Lo so che quando si trova incuria e degrado piange il cuore, a me succede ogni volta che metto il naso fuori di casa: vivo in una delle città più belle del mondo e mi fa male vedere come viene trattata sia dai cittadini che dalle istituzioni, e lo stesso vale per la tua bella isola, che ho visitato solo una volta (da messina a Ragusa), piena di cemento selvaggio, strade dissestate, stazioni del treno in rovina...spero che prima o poi qualcosa migliori, ma sono abbastanza pessimista. Buona Pasqua, spero che da te il tempo sia migliore che a Roma, dove piove ininterrottamente da giorni!
RispondiEliminaSolo quattro siti a Roma? Come mai? Che spreco, con tutto quello che c'è e che rimane chiuso per mancanza di personale. Mi spiace che non sei riuscita a parteciparvi.
EliminaIo sono pessimista con ondate di idealismo ottimistico, ma anche se la Sicilia non è la mia isola (io sono di Parma e ci vivo da quando sono nata e spero di non doverla mai abbandonare) è come se lo fosse perché tutta quella Storia che io amo e che studio, buttata via come una roba vecchia e inutile grida vendetta.
Ti auguro una buona e felice Pasqua e spero che anche se il tempo non sarà clemente tu possa passarla bene e con chi ti è amico e caro.