giovedì 14 luglio 2011

Il mondo che legge

Il titolo viene da una piccola rubrica che la rivista Il Libraio mette all'inizio: foto di persone, a volte anche in posti assurdi del mondo, mentre leggono.
Quelle foto rendono speranza a questo mondo che si occupa solo di trasmissioni urlate, di sport senza sportività, di apparenza sguaiata, di abbandoni umani e disattenzioni continue. Ti fa capire che c'è molto di più.
Che c'è il senso del silenzio.
Che c'è voglia di evadere in mondi lontanissimi.
Che c'è speranza di chiacchere e dire qualcosa.
Che c'è molto di più di quello che vogliono farci credere.


 Quest'uomo, dal sorriso aperto e cordiale, è il guardiano di una piccola chiesetta in mezzo a un parco naturalistico molto interessante (si occupano di ripopolare la natura di piante dai frutti antichi) in provincia di Pordenone.



Me l'ha fatto scoprire la mia sorella elfa, quella che è difficile tener ferma a riposare quando ha un monte alle sue spalle, quella che conosce ogni pianta o quasi che le si affaccia, quella che guarda il mondo e crede ancora che sia davvero possibile salvare Madre Natura senza essere un fricchettone. Grazie Sorella Elfa che fai credere a me, orco, che il bello ci stia attorno.

Ritornando al signore, mi ha commosso la sua naturalezza nel rispondere e nel ripiegare il capo dentro a una storia, qualcunque essa fosse.
Mi ha fatto sentire meno sola.
Io che ho sempre un libro in borsa anche quando esco con gli amici, perchè non si sa mai.
Io che leggo ovunque e che rimpiango i semafori, perchè alle rotonde non si può leggere.
Io che scruto le persone che leggono sul treno e rimedio anche un numero di telefono (perchè lui ha frainteso: non capivo cosa stesse leggendo...).
Io che ricordo tutte le sensazioni che mi diede Salgari letto con la pila sotto le coperte.
Io che in libreria non posso uscire a mani vuote (così mi costringo a non entrarci per mesi interi).
Io che prendo in biblioteca più libri di quelli che posso leggere in un mese solo.
Io che trovo sempre in un libro un valido avversario, un amico imperdibile, un compagno di viaggi, un capitano di ventura.

Così quando sarò anziana spero anche io di avere una sedia comoda e un parco meraviglioso da farmi da salotto per le altre mie avventure.
Che invidia quel signore!

4 commenti:

  1. Carissima Lilvit, è l'una e trenta di notte, di una calda notte estiva, ma un brivido freddo (ovviamente piacevole) stà percorrendo in lungo e in largo (soprattutto) la mia schiena. "Il mondo che legge" è uno dei testi più belli e intensi scritti in onore di quella passione che divora sempre meno persone nell'era tecnologica. Un testo che mi riporta a tempi neanche troppo lontani in cui approfittavo anch'io della minima occasione per leggere avidamente pagine su pagine. Un tempo che le contingenze e le asperità della vita hanno ridotto drasticamente, costringendomi a scelte minimaliste e al riempimento di scatoloni, che ora attendono (spero) una prossima resurrezione nel mio Buen Retiro del boscoso monte natio. Mi permetto di aggiungere ai tuoi "IO" qualcuno dei miei, credo che tu possa condividerli: io che, immerso nella lettura, non sentivo i richiami di mia madre o di mio padre finchè non mi venivano a scuotere; io che ho perso la corriera per andare a scuola perchè stavo leggendo alla fermata; io che dopo aver acquistato un libro accosto al lato della strada e comincio a leggerlo e mi devo fare forza per smettere e ripartire per casa. Mi permetto di aggiungere che un libro è anche una porta, una porta magica che in un attimo si apre su mondi, genti e situazioni e idee sconosciute fino ad un attimo prima del gesto magnifico dello sfogliare la pagina; un gesto "umano troppo umano" che non potrà MAI essere sostituito dalla strisciata di un E-Book.
    "Homo sum, humani nihil a me alienum puto" e per questo leggo.
    Grazie
    Sean di Druim Fada

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  2. Io che quando riapro un libro della mia biblioteca ne ricordo atti, pensieri ed emozioni come se lo stessi rileggendo nello stesso momento.
    Io che mettendo a posto la mia biblioteca scopro di avere tesori dimenticati e mi sento ricca.

    Sì, Commendatario, è un gesto "umano troppo umano", ma meraviglioso!

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  3. Io che quando li spolvero ci metto il triplo del tempo perchè non posso esimermi da aprirne qualcuno e di leggere.
    Io che la prima cosa che faccio quando entro in casa di qualcuno per la prima volta è sbirciare la sua libreria.
    Io che i tesori, polverosi, li ho trovati in solaio nei libri dei miei nonni.
    Leggere è una passione che non tradisce, che non delude, che non si nega; una passione e un piacere sempre disponibili. Paradossalmente anche i brutti libri sono una molla per leggere ancora di più!
    Solo un piccolo appunto Lilvit, qui sono solamente Sean di Druim Fada

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  4. Io che sogno di leggere tutti i libri della terra.
    Io che vado dal dentista con il libro sotto braccio e mi secca quando mi chiama dentro.
    Io che leggo 3 libri in un colpo solo e non confondo le storie.
    Io che rileggo lo stesso libro 3 volte e mi domando se è proprio il caso di affrontarlo per la quarta.
    Io che ....non so dirti nè titolo nè autore di niente......perchè non mi serve vantarmi con gli altri su quanti libri leggo.
    Io che odio l'inglese ma potrei impararlo solo per leggere quello che non pubblicano in italiano.
    Io che entro nelle case degli altri e mi fiondo a vedere che libri hanno in libreria....se c'è una libreria!! Bello Sara questo tuo post!!!

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