lunedì 1 luglio 2013

Cosa non si fa per la cultura.

Adoro questo modo di fare pubblicità per la cultura, e nello specifico per un museo e la sua riapertura.


Cosa non darei per poter fare la stessa cosa anche in Italia, anche come una semplice spettatrice!
Ma qui bisogna che tutto passi per la burocrazia, i parrucconi e le vecchie idee; una cosa del genere come minimo vede l'intervento delle forze armate e di sconosciuti enti per i consumatori perché magari la vecchina si è spaventata oppure l'ignorante non l'ha capito.
Vabbè, non mi deprimo e mi riguardo il filmato e sogno di poter vivere in un paese civile e amante della cultura.

3 commenti:

  1. Pienamente d'accordo: d'altronde non siamo molto cambiati dai tempi in cui Wincklemann lamentava l'abbandono dei nostri tesori dell'archeologia...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo il problema non è solo l'abbandono, ma anche la vecchia concezione della cultura e i musei: essi sono luoghi per pochi eletti, vestiti eleganti e che parlano chic o astruso. I musei non devono essere fruibili per tutti e soprattutto appetibili.
      Ricordiamo che qualcuno disse che "con la cultura non si mangia".
      Da noi fare un video del genere per un museo susciterebbe un coro di polemiche (da parte di parrucconi e giornalisti leccapiedi) perché "non si fa. Si sminuisce il valore di un museo. Si banalizza la cultura." Per i ben pensanti meglio un museo chiuso che un museo moderno e piene di gente...

      Invece la cultura è sempre comunicazione e come tale deve saper arrivare alla gente, anche divertendo (visto poi che il divertimento sano non è peccato).

      Elimina

Ho scelto la modalità moderazione/approvazione ai commenti, perché non voglio perdermi nessun vostro commento, anche ai post più vecchi.
Grazie per la comprensione e buona lettura.